Le motivazioni dei premi
Romanzi editi:
Mosaici di Aquileia 1° classificato sez. Romanzi editi:
Breve ma affascinante romanzo capace di farci gustare la storia antica della Valle d’Aosta e dell’Italia romana utilizzando uno stile molto scorrevole e colloquiale. Opera caratterizzata da una prosa fluente, che invoglia alla lettura, con ottime caratterizzazioni dei personaggi, efficaci descrizioni della vita delle genti alpine sul finire del II secolo dopo Cristo e con un trascinante ritmo narrativo che riesce a coinvolgere completamente il lettore.
Il Tragico verdetto degli Dei 2° classificato sez. romanzi editi:
Un romanzo appassionato che contiene tutti gli elementi per colpire l’attenzione di un pubblico ampio e variegato: di chi ama la storia, di chi ama l’avventura, di chi non rinuncia a cercare anche quell’ingrediente dipinto di rosa che si chiama amore. L’autrice, la giovane Elisa Larcher, al suo primo romanzo, ha saputo sapientemente dosare tutti questi elementi ed il risultato è un racconto che si legge con piacere: un sapiente connubio di antico e di attuale, con una storia di ieri e di oggi, ambientata in quell’Egitto che riesce sempre a suggerire nuovi motivi di interesse, e che trova nel riscontro dell’attualità un punto di riferimento giovane e vivace. Un modo di farci entrare nella Storia lieve e sottile, pur senza mai sdegnare il gioco intenso e accattivante che proviene dai molteplici colpi di scena dell’avventura.
Sangue tra gli Achei, ovvero la vera storia del cavallo di Troia 3° classificato sez. romanzi editi:
Avvincente romanzo mitologico che mescola in un crogiolo di portentosa seduzione anche elementi propri della narrativa gialla. I personaggi greci della celebre epica omerica vengono ritratti con grande abilità e con una sensibilità molto moderna. Ottimo lo stile, estremamente scorrevole, intrigante, che invoglia alla lettura. Un originale affresco della mitica guerra di Troia sconfinante nel mistero e nel giallo, dove le vicende belliche si amalgamano con l’intrigo, il delitto e il mistero.
Nessuna terra senza signori 4° classificato sez. romanzi:
Un romanzo storico diviso in due parti – I Visconti di Aosta e La Reggente – che racconta il clima spirituale e temporale dell’origine della dinastia dei Savoia e dei conti Challant e gli inizi della Lotta per le investiture nell’Europa dell’XI secolo. Una miriade di personaggi grandi e piccoli intrecciano le loro vicende in questo avvincente testo, sorretto da una sciolta e scorrevole prosa narrativa. L’autore, forte di un’approfondita conoscenza storica, ci porta nel Medioevo e ci fa rivivere con meticolosa cura il clima dell’epoca, delineando il carattere, le ambizioni e i difetti di ogni personaggio. Sullo sfondo una suggestiva Valle d’Aosta con la magia dei suoi castelli.
Lui 5° classificato sez. romanzi:
Una storia che incuriosisce fin dall’inizio, giocata e costruita su piani diversi. Un buon ritmo narrativo e un titolo azzeccato per questo racconto in cui i personaggi, finemente delineati e misteriosamente inquietanti, ci mostrano il meglio e il peggio dei caratteri umani. Umani o non umani? Anche in questo dilemma sta l’elemento portante della trama. Un ottimo esordio per l’autore, al suo primo romanzo: quasi un mettere in comunicazione due mondi, di sentimenti e di azioni, di bene e di male, che agiscono e si compenetrano creando una storia appassionante in cui azione, erotismo, mistero trovano una giusta imprevedibile misura.
Menzioni speciali della giuria:
La piazza della zingara
Ben sottolinea Sergio Chiamparino, nella prefazione, “la volontà di conoscenza, di comprensione del diverso da sé, la non-diffidenza verso l’altro che sta alla base di questo racconto” che mette in primo piano il mondo e la cultura rom. Il romanzo si avvale di un contenuto “giovane”, di una forma accattivante, con personaggi insoliti che si muovono in contesti magicamente affascinanti. Un tema di grande attualità vissuto con originalità e poesia, in quei piccoli dettagli che rivelano fantasia e creatività.
Confiteor:
Un giallo costruito con grande abilità. Splendido incipit, con la visione quasi realistica e vivace della crocifissione del Vescovo, punto di partenza di un percorso narrativo felice e intrigante. Il giallo mantiene intatta la sua carica attrattiva e si arricchisce di notevoli quadretti paesaggistici e di costume che richiamano, per certi versi, le atmosfere pavesiane, pur conservando una loro intatta originalità.
volume di poesie
Il mio tempo 1° classificato volume di poesie:
Il mio tempo non è soltanto una raccolta di poesie in cui si mescolano sentimenti ed emozioni, gioie e dolori. E’ un viaggio intriso nella speranza in un mondo migliore, in cui l’autore vaga tra passato e presente alla ricerca dei personaggi che lo hanno accompagnato nel suo cammino. La nostalgia si divincola, attraverso gli affreschi di notti periferiche, amori svaniti nelle brume di mattine umide, viandanti la cui strada è la notte. Un linguaggio a volte asciutto, a volte ermetico, che riesce a trasmettere segni e simboli, attraverso la musicalità del verso.
Labirintismo 2° classificato volume di poesie:
In un viaggio che metaforicamente ci riporta a quello intrapreso da Teseo per uccidere il Minotauro racchiuso nel labirinto costruito da Dedalo, l’autore trasmette con grande capacità letteraria l’emozionalità della propria esistenza. Si tratta di un percorso interiore metaforico ed esoterico costellato da un mondo di immagini prelevate da un microcosmo dedalico fatto di spettri muti, di liturgie, di essenze del nulla. Un labirinto come scrive il poeta fatto “come un pianeta senza materia nella cui orbita ellittica quella trottola prilla, ma inutilmente e soltanto deve pur avere un pianeta per esistere!”
Un istante prima del mai 3° classificato volume di poesie:
Musicalità. E’ questo l’ingrediente che non manca mai in questa raccolta dove l’istante prima del mai non è soltanto il punto in cui si forma il passato, ma anche il punto in cui si produce il futuro. Musicalità legata anche ad un ripetersi ritmato del linguaggio. Mai banale e sempre intriso di testimonianze del quotidiano. Un quotidiano fatto di occasioni, incontri amori e la necessità dell’autore di individuare in una infinita moltitudine un luogo, un momento, un volto particolare, rendendolo riconoscibile fra tutti gli altri: “Una ragazza che stende i panni su una corda, legata fra i due pali del pergolato, sopra l’uva che sarà vino, sotto la terra che sarà la mia casa”.
Caleidoscopio 4° classificato sez. volume di poesie:
Condivisione delle cose, fratellanza, amicizia: questi i cardini d’una riflessione che spinge l’autrice ad esortare il mondo a non perdere i valori della natura umana, in contrapposizione alla degenerazione continua e costante della società: “Squallido mondo dove innocenza e verità scompaiono in fondo ad un borro oscuro”. Lo stile è asciutto ed essenziale, ma i versi fluiscono in modo armonioso, inanellandosi l’un l’altro, ben supportati anche da quelli in francese che evidenziano il forte legame di Patrizia Pagnoncelli con la cultura transalpina.
Parole in briciole 5° classificato sez. volume di poesie:
La rappresentazione della natura e la nostalgia della terra in cui è nato, la Sicilia tornano continuamente, prepotenti e ineluttabili nella memoria storica dell’autore, che è anche memoria collettiva, di un passato tramandato da padri in figli, senza sosta. Una storia intrisa di colori, odori, ma soprattutto di una solitudine e di una nostalgia che sono la peculiarità di chi è costretto a partire. Per dirla come l’autore: “Sento allora un sussulto il rimpianto e vicino il filo pronto a spezzarsi”. Malinconia che non perde però la speranza di poter tornare: “Scorrazzare liberi da ansie e inibizioni, non aver paura del lupo nella notte”.
Sezione racconti
Estate in città 1° classificato sez. racconti:
L’autrice riesce, amalgamando con esattezza tanti piccoli schizzi disseminati qua e là nel racconto, con ricchezza di situazioni e con un sempre più che variegato uso del linguaggio, al di fuori di ogni facile e semplicistico folclore, ad offrire una parabola significativa della solitudine e del consumismo, delle paure e dell’impossibilità di certe fruizioni quasi imposte dalla nostra quotidianità: il tutto ampliato da un senso di allegra malinconia che ben s’allinea al corteo di anziani rappresentato, per i quali “importante è guardare e desiderare, soprattutto far passare il tempo”.
Jackie e la storia del blues 2° classificato sez. racconti:
Per il significativo uso di un linguaggio moderno, per la fascinazione che si costruisce poco a poco dai ricordi, dalle figure vere o reinventate, sviluppate con esatta ricchezza di parole, per il tono immediato e colloquiale.
Calma di vento 3° classificato sez. racconti:
L’autore narra con gusto i fatti privati inquadrandoli in un contesto che abbraccia un’epoca ed un modo di vivere, descrive soprattutto con nitida partecipazione il modo del lavoro, della fatica e della tragedia, usando i fatti realmente accaduti attraverso una scrittura ricca, affascinante, dentro cui il lettore si cala con vero interesse.
Il Cristo di sale 3° classificato sez. racconti:
Per il piacere della narrazione che nasce forte da questo racconto, per la precisa rappresentazione dei personaggi e dei piccoli episodi, per la fatica ed i soprusi, la povertà ed il desiderio di riscatto, la religiosità tratteggiata secondo formule antiche: il tutto condotto con giusta frammentarietà e secchezza, con dialoghi aspri e veri, con una intelligenza di scrittura che allontana quel sospetto di melodramma che parrebbe sempre lì in agguato.
Prove tecniche di dolore 4° classificato sez. racconti:
La sofferenza della vita è descritta in questo racconto con una lucidità ed una praticità che non ha pari. La capacità di emozionare attraverso il racconto incardinato in ben quattro storie della protagonista ci ripercuote l’animo e ci fa riflettere sulla nostra ben poca capacità di affrontare la sofferenza. Eppure la protagonista di questo racconto sa affrontare quasi stoicamente le vicissitudini che la travolgono, una dietro l’altra: la sofferenza della sua migliore amica colpita da un brutto tumore, la morte del suo cane a cui ha offerto l’ultima lacrima non compresa dall’ex -marito, l’attenzione per la madre richiusa in una casa di riposo a cui muore l’ultimo migliore amico che le faceva compagnia e in conclusione, la descrizione di un capodanno passato al mare sulle rive della spiaggia, dove l’allegria nevrastenica ed artefatta del momento non fa che amplificare i suoi ricordi ed il suo dolore che viene urlato dalla protagonista, urlato perché ricompare: “un attimo prima d’impazzire”. Racconto colmo di un’emozione forte e diretta che porta a leggerlo tutto d’un fiato, senza incanti né rimpianti.
Il messaggero 5° classificato sez. racconti:
Ottimo racconto, ben calibrato, e scritto con particolare nitidezza, su un tema molto particolare e profondo: un ispettore di polizia preposto all’informazione ai parenti della morte di un loro caro. L’analisi è spietata, attenta, angosciosa, misericordiosa, vera. L’epilogo è davvero sorprendente: Il protagonista stesso del racconto diviene vittima della sua stessa realtà professionale.
Premio della giuria sez. racconti La scuola che non c’è:
Un bel spaccato del pensiero di una insegnante che conosce a fondo la struttura della scuola italiana con tutti i suoi problemi e le sue mancanze, viene fuori in questo saggio che la giuria ha ritenuto di considerare per la profonda analisi e la marcata conoscenza di un sistema di istruzione che va al di la delle riforme strutturali e prende in considerazione quella parte morale ed etica che spesso e volentieri non viene considerata a fondo ed invece è quella su cui si fonda pesantemente e principalmente la rettitudine e la salute di un sistema scolastico che ha bisogno di essere profondamente riequilibrato.
Menzione speciale della giuria sez. racconti
Creazione ed evoluzione
Un profondo e specifico trattato antropologico, filosofico e religioso che non può passare inosservato, per la specifica competenza e la particolare argomentazione degna di un trattato universitario in onore di stampa. Dieci interessanti capitoli in cui l’autore passa in rassegna i più profondi e dotti filosofi e teologi dei temi legati al creazionismo ed all’evoluzionismo, come Darwin, Lamarck, Wallace, Popper, Pio
XII, Giovanni Paolo I, Rahner e Teilhard de Chardin, per giungere poi alle sue profonde e interessanti conclusioni in cui l’anello mancante: mezzo uomo e mezza bestia, viene riconsiderato secondo una obiettiva visione che tiene conto del dettato pratico piuttosto che a quello prettamente ideologico.
Giovanni Paolo II° e la comunicazione della musica pop
Originale e interessante analisi per un tema così particolare e specifico, che non ha potuto passare inosservato alla giuria. Un tema originale che però dimostra come la musica pop sia divenuta un importante strumento di comunicazione e avvicinamento spirituale al messaggio cattolico, così compreso ed analizzato sulla scia delle azioni e dei messaggi riscontrati nel pontificato di Giovanni Paolo.
Sezione poesie:
La memoria dell’acqua 1° classificato sezione poesie:
L’anafora “io sono” fornisce alla poesia una musicalità costante, vibrante. E’ un inno alla umile potenza salvifica dell’acqua dalla linea sacra di Francesco d’Assisi a quella più laica di Francesco Guccini. Colpisce nella lirica di Zarrella l’affascinante ubiquità di questo fondamentale elemento primordiale. Sembra aver appreso in pieno i “Consigli al poeta” di Philippe Soupault “Sii l’acqua che dorme/che corre che gioca/ l’acqua che purifica/l’acqua dolce e pura/ perché essa è la purificazione/ perché essa è la vita per i vivi/ e la morte per i naufraghi”.
Ulula il vento 2° classificato sez. poesie:
Il vento è sì “uncontrollable” come dice Shelley nella sua celeberrima “Ode to the west wind”, ed è metaforicamente la rabbia esistenziale del poeta. Relandini ci trasmette tutta la sua difficoltà nel comunicare la sua debolezza. Cerca conforto nella luna come fraterna consolatrice, ma si imbatte nel disarmante silenzio siderale, di leopardiana memoria. La soluzione va cercata in Shelley, “Sii attraverso il mio labbro all’irrisorta terra/ la tromba di una profezia! O vento,/ se l’Inverno viene, non mancherà molto alla Primavera!”
Così i miei giorni 3° classificato sez. poesie:
Lo scorrere inesorabile del tempo, l’aridità di una vita in cui i sogni si spengono sul nascere, la consapevolezza che il futuro si presenterà in modo inalterato è la tematica affrontata con padronanza di immagini suggestive da Anna Maria Cardillo. E’ la stessa amara riflessione di Petrarca “la vita fugge, e non s’arresta un’ora”. “Le inutili stelle al domani” della poetessa romana coincidono, alla conclusione della lirica, ai “lumi bei (di Laura) che mirar soglio, spenti”.
La notte 4° classificato sez. poesie:
Delicata lirica in cui si è rapiti dalla magia notturna del sogno. Il ritmo è sapientemente lento, in quanto si avverte il dolce fermarsi della realtà in magica attesa. Le luci si affievoliscono, tutta la natura trattiene il respiro. Notte e sogno si uniscono in una sintesi hegeliana di incredibile semplicità propositiva, in cui qualcosa, silenziosamente, comincia a muoversi “E la notte continua a fare sogni”.
Una scia d’argento 5° classificato sez. poesia:
Capita nella vita di trovarsi, come dice brillantemente Pizzuto sotto “tetti di cielo che ricoprono d’ombre disperati solai d’infinito”. Sono momenti in cui l’età dell’oro pare decisamente lontana, perduta per sempre. Si avverte la ristrettezza del solaio, luogo ormai polveroso dove tutto è già stato scritto e l’infinito che pure ci sovrasta conosce spazi che non sono più alla nostra portata. C’è tuttavia un senso di struggente appagamento, evidenziato dalla sinestesia finale, “il velluto blu di questa notte.“
Segnalazioni della Giuria:
Romanzo edito:
Storie di gatti, persone e altri animali
Bellissimo libro di racconti dove gli animali (cani, gatti, passeri) sono i protagonisti di storie commoventi, piene di poesia, che toccano il cuore. Storie ed esperienze vissute di animali stupendi per sensibilità e intelligenza. Un’opera in cui l’amore dell’Autrice per i nostri “fratelli” animali traspare con emozione e commozione da ogni storia, da ogni frase, da ogni vicenda. Un ottimo libro, colloquiale, intenso, che affascina e che induce anche a riflettere.
La leggenda di Vrahandorf
Romanzo fantasy di un giovane scrittore alla sua prima pubblicazione, molto vivace per ciò che concerne l’intreccio, la trama e la varietà di personaggi. Opera ricca di fantasia, caratterizzata da uno stile scorrevole e intrigante, che conduce il lettore nelle gelide terre di un Nord arcano, dove incombe la minaccia del terribile Vrahandorf, una creatura tenebrosa dotata di poteri terribili. Ottimo romanzo di un giovane autore che si è da subito cimentato in un’opera così complessa e difficile, opera la cui lettura coinvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina.
Il crepuscolo della Repubblica di Weimar -Germania 1932, fine di una democrazia
Saggio storico. Analisi attenta e dettagliata attraverso gli eventi e la vita politica di Franz von Papen, ultimo cancelliere della repubblica di Weimar. Il suo governo viene descritto, esaminato e sezionato per offrire un quadro preciso e interessante del breve periodo che l’ha costituito e che ha lasciato una profonda traccia nella storia europea delle istituzioni parlamentari e democratiche. Molto interessante la descrizione degli eventi che segnarono il passaggio dalla repubblica al Terzo Reich.
La verità perduta
Un romanzo storico appassionato, che contiene molti elementi per suscitare l’attenzione di un pubblico attento alla storia e all’avventura. L’autore ha saputo coinvolgere il lettore nella ricerca di un minimo comune denominatore che lo accompagna nel complesso intreccio delle vicende e nella miriade di personaggi della scena. Un modo per scoprire, nelle pieghe della Storia, ciò che non sempre è così manifesto.
La sposa del vento
Romanzo seducente pur nella sua brevità, molto originale come ambientazione storica e geografica, trama ed intreccio: un territorio di confine tra il Caucaso e l’Asia Minore, nell’ottavo secolo dopo Cristo, dove si svolge l’avvincente storia di una donna straordinaria, Mirijan. Il romanzo procede, capitolo dopo capitolo, con scene, vicende ed eventi sempre più affascinanti, popolato da personaggi ritratti con profonda finezza psicologica. Estremamente sciolto, brioso e dinamico lo stile narrativo.
La lunga lotta
Interessante saggio che, con dovizia di particolari, mette in luce i travagliati rapporti tra massoneria e Chiesa negli ultimi tre secoli, evidenziando il ruolo che la massoneria ebbe soprattutto nei passaggi cruciali della storia italiana, in particolare durante il Risorgimento e il regime fascista. Un ottimo esempio di ricerca approfondita e ben documentata che mette in luce un aspetto finora poco considerato della storia contemporanea.
In viaggio con Martha
Più storie parallele che si intrecciano e vivono quasi di vita propria, anche se tutto si riconduce poi ad un filo unico che unisce i personaggi. Potrebbe essere definito una storia nella storia, con la capacità dell’autore di farci entrare nella magia di luoghi e città, evidenziandone gli aspetti che le caratterizzano. Firenze e Torino, soprattutto, acquistano attraverso i fatti che coinvolgono i personaggi una suggestione particolare che è uno dei motivi di fascino del libro. Ricco di riferimenti storici, “In viaggio con Martha” rivela la capacità dell’autore di muoversi a suo agio in tempi e luoghi, animati da una felice fantasia creativa.
La coguara urbana
Storia di una donna di oggi. Una donna appassionata e vivace, che vive le inquietudini e i disagi di chi non ha più il fascino della “green age”. Ma acquista la consapevolezza e insieme l’audacia di una forza nuova, di un modo di osare che è energia e creazione, capacità di rimettersi in gioco e di ironizzare sul proprio essere. Ci piace molto questa “coguara” che si tuffa e si rituffa non solo nelle acque di una piscina per un corso da sub, ma che trova nel suo coraggio e nella sua rinnovata energia vitale anche lo slancio di re-immergersi nella vita. Un libro che, fin dall’inizio, “pretende” di essere letto, pagina dopo pagina.(Mondadori.)
Sezione Volume di poesie:
Il nuovo seme del canto
Un’abbondanza sintattica in un concatenarsi armonico e ricercato sono le peculiarità di questa raccolta in cui pessimismo ed utopia di confondono, attraverso lo struggimento delle cose e dell’animo umano. Un pessimismo che non è comunque cosmico, ma connaturato con l’essenza della materia e dello spirito. Indissolubili e imperituri, come scrive il poeta: “Non tutto muore in noi, nel nostro mondo. Noi sorvegliamo sempre le due mani a spiaccicare insetti alle pareti e a fare incetta d’aria per le gabbie”
Il guardiano del faro
Una silloge breve, ma molto intensa, di un lirismo assoluto. Una silloge ricca di visioni, dove l’autore circondato da “una barriera di roccia”, esplora il mondo circostante, seguendo l’ispirazione di ciò che scaturisce dal fondo irrazionale dell’essere, dal fluire degli stati d’animo. Proprio come un guardiano del faro che nella sua torre d’avvistamento indica la rotta ai naviganti, ma è dentro di sé che cerca la vera direzione della vita.
Il canto dell’acqua che scorre
Vince la spontaneità nelle liriche di Ermanno Raso. Una spontaneità che sa trasmettere segni profondi ed emozioni, soprattutto attraverso una passione che abbraccia persone ed animali, fiori e paesaggi. Questa passione si innesta anche in atmosfere che tendono al crepuscolo, momento in cui la pace pervade, e dove il poeta descrive il momento attraverso le sue vibrazioni e le sue immagini: “s’ode non lungi il canto dei grilli, rimandano le lucciole con giri di danza e messaggi di luce”. Poesie che fanno riflettere e che hanno la capacità di trasmettere la forza invincibile ed eterna dell’amore.
Corda tesa
Poesia come sinfonia, verso come musica. Con la capacità di trasmettere sensazioni e rigenerare sensi e sentimenti. Nella sua silloge Salvatore Sibilio riesce talvolta con pochi versi ben ritmati a ripopolare la memoria, attraverso le esperienze quotidiane costellate di privazioni, ma anche di gioie, passioni e sogni. Da una corda tesa possono nascere “Libertà ed ormeggio per ansia di libertà”. Può nascere la poesia.
La poesia di una ladra
La poesia ha rubato giornate e notti all’autore che ad essa dedica la poesia che dà anche il titolo dell’opera in cui un rapporto intenso con la morte, ma anche con la vita, traspare fra aneliti e tensioni. E dove la storia, sia con la S minuscola sia con quella minuscola diventa quotidiano. Diventano storia i volti amici, quelli incontrati casualmente, così la precarietà nel lavoro, le morti bianche: “Che diranno alla madre ripiegata sulle vitree pupille del figlio ridotto a brandelli?”
Sezione racconto inedito
La neve coprirà il fango
Il racconto si dipana tra l’atmosfera angosciante ed apprensiva di un contingente italiano a Kabul, e secondo un ritmo alternato nell’argomentazione, il tradimento della moglie del protagonista in guerra, col suo migliore amico. Questo crea uno stato tensivo e psicologico al limite del reale, in un tira e molla psicologico che si spinge sino alla progettazione di una vendetta psicologica, finissima e colma di odio che non può riscattarsi se non in un thriller con serial Killer incorporato, per un finale completamente nuovo e diverso, colmo di speranza.
Un angelo di Bucarest
Storia di una fascinazione senile per una giovane musicista romena, capace, in grazia delle sue doti artistiche oltre che della semplicità d’animo e della fresca bellezza, di ridestare al sentimento un animo un po’ avvizzito dal tempo e dall’ostinato razionalismo richiesto da una pur fulgida carriera accademica.
Cena al Cambio
Intrigante e particolare racconto ambientato in uno dei locali storici più raffinati della città di Torino, nel quale il senso del reale si interconnette in un dialogo la cui argomentazione è articolata su due piani, quello del presente terreno e quello del passato che fu, ora ultraterreno, si frammischia attraverso un’atmosfera misteriosa e crepuscolare che raggiunge un epilogo toccante ed inusitato.
Il migliore amico del vuoto
Un racconto, semplice, immediato e diretto, forse un po’ troppo diretto attraverso l’utilizzo di alcuni termini al limite del lecito, ma pur sempre ben identificabili per concretizzarne l’atmosfera. Argomentazione chiara e godibile.
Dietro le tende
Quadro di vita condominiale presentato dal punto di vista, sfocato e disturbato, di una devastante solitudine, capace di allontanare ogni comunanza umana, negli affetti e nel lavoro, e pronta al sospetto e all’individuazione di complotti in qualunque tentativo di comunicazione proveniente dal mondo posto “dietro le tende”.
Sezione poesia singola
Le mie radici
Un inno alle radici. Una lirica che sa di terra, di passato, un gioco caleidoscopico di colori e di suoni. Tutto si tiene. La profondità inattaccabile delle radici è ben salda nel cuore del poeta. Prevale quindi un moto centripeto, contornato all’esterno dai miracoli eterni della natura.
Nasla
La gioventù trasparente e leggera di Nasla bruscamente finisce. La pioggia sembra presagire la fine imminente. La fanciulla, presa dall’abbraccio inaspettato della morte, si aggrappa alla terra per un disperato senso di difesa. Ormai non c’è che il movimento del pane che rotola inzuppato di sangue.
Io sono un soffio di vento
Notevole poesia sotto forma di canzone. Il poeta diventa vento, luce e fiamma, è dinamismo votato alla costruzione di una civiltà , per dirla con gli stilnovisti, più “gentile”. Insomma è guida e speranza, ossia la vocazione più genuina del poeta. Un rilievo: L’ultima quartina è scontata e appesantisce quella musicalità che si libra per tutta la lunga composizione.
Quiete
In questo testo si evidenzia come la metafora diventa poesia della vita. Nei segni immaginari, il desiderio di un sogno che si fa cibo per la mente.
Ancora
Alla ricerca di nuove aperture di vita quando il tempo sembra sclerotizzarsi in una pericolosa apatia. Il topos magico del bosco incantato promette arcane consolazioni. L’umidità del muschio è un valido adiuvante
Menzioni Arte Città Amica:
Romanzi
Studio da carabiniere e poi ti sposo
Un libro tenero tenero che ci colpisce ed incuriosisce fin dal titolo. E’ il racconto, filtrato attraverso le emozioni e i ricordi, di una maestra che vive con intensità e passione la sua prima vera esperienza di insegnante in una scuola della periferia torinese. Un racconto che è un quadro di vita: di un tempo ben definito, quegli anni 80 che per Torino furono gli anni dell’immigrazione. Di uno spazio infinitamente libero e creativo, com’era la scuola del tempo. Di un’emozione quotidiana, quella provata da una giovane insegnante che vive con passione il suo lavoro. Fatto di tanti infiniti momenti: l’atmosfera di una classe, vera palestra di “commedia umana”, il contatto giorno per giorno con ragazzi che assorbono e crescono. Un’esperienza sicuramente indimenticabile in un lavoro che è vita, affetto, crescita.
Il ponte che non c’era
Un linguaggio morbido e diretto pulito e dinamico, nel racconto di una vita che ha sapore biografico. ci ritroviamo elementi di forte valenza poetica come l’incipit del primo capitolo: “a ventisei anni facevo la bella vita e saltavo la cavallina” e l’excipit: “una sfumatura di esistenza mi sentivo, come una palma sulla spiaggia del mare che si agita con il vento della vita”. lo scorrer della narrazione segue il percorso lineare di una vita che si dipana da una giovinezza spensierata e sportiva nella passione dello sci, al momento gioioso del matrimonio e della paternità, ai periodi del lavoro con i tratti dei personaggi ben delineati ed interessanti, alla passione extralavorativa dei cavalli, sino al periodo della pensione e della bella descrizione nel ritiro valsusino della sacra di San Michele. la conclusione si prospetta chiara e definita come le parole stesse dettate dall’autore: “ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede.
Correva l’anno 1704
Avvincente romanzo di ambientazione piemontese: l’anno è il 1704, i protagonisti principali sono il Conte Carlo Agostino Delle Lanze e il padre Cappuccino Giovanni da Vinovo. Il libro ha il pregio di essere molto scorrevole e di riuscire ad elargire al lettore un affresco affascinante della vita piemontese nel XVIII secolo. Vicende politiche e avvenimenti militari, ma anche scorci di vita settecentesca e questioni e problematiche della gente di quella per noi lontana epoca, si rendono, come per incanto, vive e concrete dinanzi agli occhi del lettore. Un ottimo romanzo, ben scritto, in cui l’Autore mostra una conoscenza profonda della tematica trattata e una grande passione per la vicende storiche del Piemonte del Settecento.
Racconti
Sulle onde della speranza
Un bel racconto ricco di quell’intima attenzione al debole ed all’ingiustizia che su di esso può abbattersi. La storia di Salimah, della piccola Myriam e di A’isha, che fuggono profughi su uno dei cosiddetti barconi della morte, dove tutti i problemi dell’emigrazione clandestina drammaticamente si amplificano, restituendo alla fame , alla miseria ed alla guerra quella dignità dei deboli nella quale la fierezza di esser madre traspare in quella forza dell’esistere per amare.
La poltrona sotto il nocciolo
Siamo nella bella Langa piemontese, nel periodo della seconda guerra mondiale, e il racconto si dipana tra le ondulate colline del paese di Santa Vittoria d’Alba e la famosa fabbrica di Vermouth Cinzano. Il profumo della langa e dei suoi prodotti si insinua come una fiaba nel racconto miseramente pratico di un periodo triste e colmo di angoscia e paura. E’ chiaro come il racconto si svolge nel triste periodo dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, periodo in cui iniziò a infuriare la rappresaglia tedesca e la forte reazione partigiana. Il racconto è nitido, colmo di quella capacità che ha l’autrice di saper ben calibrare il racconto intimista e semplice con una storiografia che s’innesta senza traumi nell’argomentazione individuale. Un buon racconto che si sviluppa quasi, come un ricordo veramente vissuto, attraverso un’atmosfera di forte sapore “Fenogliano”.
Poesie
Il convoglio
Tra ossimori e pleonasmi, l’incedere del tema si evolve in un dinamico senso dell’equilibrio tra immobilità e movimento, calore e gelo, estraneità e conoscenza, leggerezza e angoscia.
Alla ricerca del mio Nirvana
Come una leggenda, questo testo si dipana attraverso il sentiero del mondo selvaggio e primigenio. E’ l’evolversi di un mito, nel binomio classico in cui la Luna, notturna spettatrice, assiste impotente anche se splendidamente luminosa, alle sofferenze dell’immagine solitaria dell’amico Lupo. Ed allora a nulla serve attendere gli eventi: “l’attimo è lì, pronto ad essere colto all’istante.”
Il regno del ghiaccio
Immagini forti, veramente “glaciali”, in cui il senso del limite e del tempo, si perde in spazi infiniti, quelli della mente, superando la soglia del tempo presente e interponenedo alla sensazione del luminoso divenire, quella del doloroso vuoto del silenzio.